Tanti errori fatti e tanti altri ne farò. Ma In effetti pensandoci bene per me, creare il ritratto di un volto è uno studio, un lavoro di osservazione , di percezione, di comprensione. Forgiare un ritratto nella fucina della mente, collimando cuore e occhi e mente , riprendendo il detto del grande Cartier Bresson, è un lavoro lungo che richiedere tempo, amore e professionalità. Io auspico sempre di trasmettere tali aspetti quando faccio un ritratto, perché non lo faccio per me, ovvero, non solo per me, ma lo considero un dono di scambio con colui che mi ha dato la possibilità di conoscerlo e identificare una parte di me, tramite la ricerca fotografica. Certo, mi rendo conto che per il soggetto non sia facile, sentirsi trasformare in un oggetto del desiderio dell’operatore, e poi, quale dei tanti “IO” del personaggio verrà rappresentato in quel singolo istante ? Chi sto fotografando in quel momento? la posa, l’uomo, il suo voler apparire un qualcosa, il suo desiderio, il mio desiderio? Ardua la sentenza è….






Devi accedere per postare un commento.