Riflessioni sul ritratto: Lo specchio mente, un ritratto non credo.
Ritratti mentre lavorano, pensano e/o sognano chissà cosa. Mi chiedo, dopo la mia richiesta di un ritratto, Indossano una maschera dinanzi all’obbiettivo? chi si, chi no, chi ne rimane attratto, chi gioioso, chi in posa necessaria. Chi trasmette innocenza e grande forza, ma anche complicità e bellezza . Serenità malgrado tutto, dolcezza e stupore. Ambiguità o indifferenza, stanchezza magari. Ma in tutti, dico in tutti, dinanzi alla consapevolezza di una fotocamera che registrerà quell’istante per sempre, nasce un sorriso, un sorriso curioso o circospetto, ma anche assassino a volte. Sappiate che senza l’ausilio di uno specchio, è impossibile vederci, ma solo immaginarci. Tutti quindi ci chiediamo: chi sarà di noi a essere impresso per sempre nel tempo fotografico? Chi dei nostri io, attraverserà l’orizzonte degli eventi dell’obbiettivo verso la camera oscura? . Chi voglio venga fuori di me stesso? Un istante indissolubile nel tempo, distante da tutto il prima e il dopo. Un istante importante per chi è fotografato. Un instante in cui ci si vuole ritrovare. Cosa è il ritratto? non è uno specchio sicuramente. Serve a riconoscersi? serve a dare agli altri cosa vorremmo che trasparisse di noi? Ho incontrato persone che si sono meravigliate nel vedersi in un mood che non riconoscevano, ma anche chi detestato follemente la propria immagine, odio e rifiuto, speranze infrante. Uno specchio mente, un ritratto non credo, Ma questa, è la interpretazione. Alla prossima ….


















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